lunedì 13 maggio 2013

Post-fotografia.

Da pratica amatoriale d'élite ad indistinto fenomeno di massa è il percorso storico della fotografia - in quanto sistema, linguaggio e cultura visuale condivisa - che attraversa un ventennio. Quello appena trascorso, ma che soltanto negli ultimi anni ha manifestato la potenza dell'epidemia, fortificata dalla logica del flusso in tempo reale delle stringhe digitali. La conversione in numeri dell'apparenza analogica, unita alla capacità tecnologica di trasmetterne la consistenza hanno portato, nel giro di un breve volgere, al radicale mutamento dello statuto ontologico della fotografia. La post-fotografia è la lingua universale del Mondo interconnesso, ma non pacificato. Paranoie e grida di dolore si mescolano milioni di volte al giorno per altrettante coscienze in cerca di speranze. A qualcuno può tornare utile e vantaggioso, ad altri stimolare l'intelligenza, ad altri ancora smarrire l'identità. A tutti, guardarsi in faccia. Volendolo.

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